Adriano Giannola, Presidente SviMez (Associazione per lo sviluppo industriale del Mezzogiorno), già Presidente della Fondazione Banco di Napoli e Professore Ordinario di Economia Politica all’Università Federico II di Napoli, presenta in forma breve il suo contributo nell’intervista tenutasi in occasione del Future Forum 2014, Teatro di San Carlo, Napoli.
Il Futuro delle regioni
La competitività delle regioni italiane ed europee
Ho analizzato il Sesto Rapporto sulla coesione economica, sociale e territoriale − un documento importante che ci introduce alla logica europea, alla gestione dei fondi strutturali – e rispetto a queste tematiche cercherò di mettere in evidenza alcune criticità, alcune “carenze” di impostazione rispetto all’evoluzione storica di questi fondi. Mi spiego: mentre i risultati e le caratteristiche di gestione dei fondi regione per regione mi sembrano estremamente puntuali, precisi, e documentati in dettaglio, quello che al contrario sembra necessario integrare − il Rapporto, evidentemente, non doveva occuparsi di tutto − è la logica di fondo che gestisce questi fondi. Questa logica dovrebbe tenere accuratamente conto dell’evoluzione storica dell’Unione Europea, che partendo con 12-15 paesi è arrivata poi a contarne oggi 27: una eterogeneità tale di paesi e sistemi che la politica dei fondi strutturali non considera affatto.
In aggiunta a questo, pensare a implementare la coesione e la competitività tra territori che hanno strutture istituzionali così diverse − vantaggi o svantaggi, a seconda dei casi, così determinanti − credo che sia un po’ illusorio. Come pure è illusorio aspettarsi che ci sia convergenza per certe aree – parlo, ad esempio, delle regioni del Mezzogiorno – le quali, anche in una prospettiva di massima efficienza di uso dei fondi (e così non è stato), sarebbero, a mio avviso, automaticamente messe fuori dalla possibilità di convergere. Quindi questo è adesso un problema, se vogliamo, politico, un problema di fondo alla luce del quale riconsiderare, o rivedere, le valutazioni e gli strumenti di politica di intervento.
Questo è adesso un problema, se vogliamo, politico, un problema di fondo alla luce del quale riconsiderare, o rivedere, le valutazioni e gli strumenti di politica di intervento
L’Italian Institute for the Future è partner dell’evento insieme alla Camera di Commercio di Napoli, al Corriere del Mezzogiorno e alla Fondazione Premio Napoli. Lo staff dell’IIF e dello SvEc, l’Osservatorio sullo Sviluppo Economico dell’IIF, sarà presente tutti i giorni al Foyer e all’Opera Café del Teatro S. Carlo.