- SDGs e Innovazione Sociale: strumenti e opportunità per la professione 2.0 - 27 May 2017
- Il Progetto Microcredito al Rione Sanità - 30 November 2016
- Il CED e la Social Innovation: Proposte per lo sviluppo, la sostenibilità e il cambiamento sociale - 6 November 2016
SDGs e innovazione sociale: strumenti e opportunità per la professione 2.0
Il CED – Center for Economic Development & Social Change, in qualità di think tank indipendente, si propone il fine di contribuire all’affermazione dei moderni studi sui temi dello sviluppo, della sostenibilità e del cambiamento sociale. In particolare, la mission del Centro è di contribuire al superamento della concezione di sviluppo come semplice sinonimo di crescita economica e basato quindi sulle analisi dei trend economici, sociali, ambientali e istituzionali di lungo termine e le policy di prospettiva in un’ottica di sostenibilità intergenerazionale. Il tutto, attraverso un approccio interdisciplinare e un’analisi qualitativa e quantitativa.
La proposta del CED si articola in un’azione integrata di obiettivi quali:
- studi e ricerche;
- formazione;
- comunicazione e divulgazione economica e delle scienze sociali;
- consulenza e affiancamento;
- eventi.
Questi obiettivi vengono portati avanti attraverso:
- l’elaborazione di ricerche, rapporti e analisi;
- la promozione del networking e delle attività di lobbying;
- proponendo il thinktanking;
- collaborando alla crescita e alla promozione dell’imprenditorialità e della consulenza economica e aziendale;
- formulando proposte per lo sviluppo professionale e personale di membri e associati.
Il CED intende analizzare punti di forza e criticità dei sistemi economici avanzando proposte di prospettiva per lo sviluppo, focalizzandosi su quattro macro-gruppi di ricerca:
- Unione Europea, Mercato del Lavoro e Attività Produttive;
- Sostenibilità e Nuove Misurazioni del Benessere;
- Microfinanza e Innovazione Sociale;
- Temi trasversali, quali Resilienza e Sviluppo Inclusivo, Migrazioni, Energia e Cambiamenti Climatici e Previsioni e Analisi di Scenario.
I risultati raggiunti sono indicativi, e spingono ad andare sempre oltre:
- Pubblicazione di oltre centoventi articoli, saggi e paper interdisciplinari in economia e scienze sociali;
- 35 tra incontri, conferenze, seminari, tavoli, eventi e formazione in scuole e università, in sedi istituzionali e professionali;
- Relazioni con oltre duemila organizzazioni tra istituzioni, università, imprese, filiere, studi professionali, associazioni e promozione del dialogo multi-stakeholder, tra le quali Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili (ODCEC) di Napoli, Fondazione ODCEC di Napoli e Social Innovation Society (SIS).
è su queste basi che, facendo seguito alle collaborazioni intercorse nei mesi precenti con l’ODCEC e la Fondazione ODCEC, a novembre 2016 il CED decide di aderire alla Social Innovation Society e partecipare alla Terza edizione del Social Innovations Around. Un’occasione per discutere di trend economici, microcredito, crowdfunding e strumenti di social innovation, e portare la testimonianza dei progetti di microcredito e innovazione sociale portati avanti dal CED, propulsori di sviluppo locale.
Il CED, l’ASvis e il Festival dello Sviluppo Sostenibile
Sono questi i motivi che nel giugno 2016 hanno spinto il CED, in linea con la propria mission, a voler dare il proprio contributo di conoscenza, consapevolezza e informazione entrando ufficialmente a far parte dell’ASviS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, che vede unite molteplici istituzioni e reti della società italiana per la valorizzazione e la promozione dei nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), secondo il programma previsto dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo e approvato dall’ONU nel settembre 2015.
Un insieme di progetti comuni in Agenda per il CED e l’ASviS proiettati fino al 2018, con gruppi di lavoro tematici, pubblicazioni, report ed eventi. E infatti, il CED partecipa quest’anno al Festival dello Sviluppo Sostenibile 2017, la kermesse organizzata dall’ASviS e in svolgimento dal 22 maggio al 7 giugno con 160 aderenti e ben 200 manifestazioni su tutto il territorio nazionale. Due settimane di incontri dedicati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs)dell’Agenda 2030 dell’Onu: un confronto aperto e multidisciplinare riguardo a tematiche di importanza cruciale per il nostro futuro. Questo Primo Team Work Inter-Commissioni su «Innovazione Sociale per l’Imprenditorialità» – Facilitation Analysis ne è parte integrante, nonché uno dei pochi eventi organizzati in Campania.
Il Ced non poteva certo mancare il 22 maggio a “Italia 2030: che nessuno resti indietro!”, l’evento di apertura del Festival (il primo in Italia sullo Sviluppo Sostenibile) svoltosi proprio nella nostra città, nella splendida location del Teatrino di Corte del Palazzo Reale di Napoli; altri eventi principali vedranno protagoniste Milano e Roma, il 1 e il 7 giugno, ma tanti saranno gli ospiti nazionali e internazionali dal mondo della ricerca, dell’impresa, delle professioni e delle istituzioni che prenderanno parte al Festival durante questi 17 giorni, uno per ogni Obiettivo di Sviluppo Sostenibile, in tutte le regioni italiane.
A tal proposito, in questo intervento, vorremmo porre l’attenzione su come gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, l’Agenda 2030 e l’Innovazione Sociale offrano numerosi strumenti, e al contempo presentino delle opportunità concrete per aprire la strada a un nuovo modo di lavorare nel settore privato, a soluzioni innovative per le imprese e per la professione.
Dalla misurazione del risultato finanziario alle teorie della sostenibilità aziendale
E’ lungo e articolato il percorso che, in particolare dagli anni Quaranta, ha portato a un completamento sia delle teorie che degli strumenti adoperati per misurare le performance aziendali.
- Return On Investment (ROI), Return On Equity (ROE), Economic Value Added (EVA)
- Teorie misurazione performance aziendale tradizionali -> Total Quality Management/Stakeholder Theory -> del valore -> Service logic/Service dominant logic
- Creazione del profitto -> del valore -> Multi-stakeholder approach
- Sostenibilità economica (e quindi aziendale e finanziaria) è uno dei 4 pilastri dello sviluppo sostenibile, la prima
- GRI, ISO 26000: 2010, Indice CSR Mgmt Network-ISTAT
Pertanto risultano chiare le connessioni e le soluzioni offerte in ambito di social innovation.
Indicatori Compositi e SDGs nel settore privato
Un esempio è l’Indice CSR Management Network Italia-ISTAT. L’indice riassume 57 indicatori GRI in dieci pillar che sintetizzano alcuni ambiti come il valore economico, il consumo di energia, le politiche del lavoro e delle risorse umane:
- Valore economico diretto generato e distribuito (EC1);
- Consumo diretto di energia (EN3);
- Spese e investimenti per tutelare l’ambiente (EN30);
- Emissioni totali dirette e indirette di gas a effetto serra (EN16);
- Composizione dei dipendenti (LA1);
- Turnover del personale (LA2);
- Ore medie di formazione annue per dipendente (LA10);
- Rapporto dello stipendio base di uomini e donne (LA14);
- Tasso di rientro post-maternità (LA15);
- Numero di violazioni per discriminazione (HR4).
Applicare gli SDGs al settore privato pone numerose sfide. Di seguito, facendo riferimento all’SDG Compass, se ne riportano le fasi riassuntive, fondamentali per i processi per l’azione imprenditoriale nel quadro degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Ambiti, strumenti, applicazioni, ritorni: Sostenibilità e Innovazione Sociale per settore privato e professioni
Se abbiamo visto come possa risultare chiaro come l’intreccio fra SDGs, Economia Circolare, Big Data, Open Government e Anticorruzione & Trasparenza possa tracciare ambiti di riferimento per la sostenibilità e l’innovazione sociale per il settore privato e per le professioni, e come si siano diffuse teorie e metodi di misurazione della performance d’impresa, è altrettanto importante capire quali possono essere gli strumenti, le applicazioni e i ritorni per il consulente.
Gli ambiti di applicazione e i ritorni includono:
- Accesso a finanziamenti, bandi ed europrogettazione;
- Reporting interno/esterno;
- Ottimizzazione della visibilità e della comunicazione, anche per mezzo dei social network;
- Standardizzazione dei processi aziendali e miglioramento della qualità del lavoro e dell’output aziendale;
- Ampliamento del proprio pacchetto professionale, ad esempio orientandosi verso organizzazioni aventi vesti giuridiche in ascesa (v. impresa sociale, benefit corp, ecc.);
- Messa in regola ed emersione dal sommerso delle attività;
- Trend forecasting;
- Nuovi business e sinergie professionali;
- Dotazione di ISO, GRI, Standard e certificazioni (sp. ISO 26000: 2010), e rispetto delle normative nazionali, comunitarie e internazionali (sp. norme di salute & sicurezza sul lavoro);
In sostanza, si tratta di ritorni finanziari e non finanziari, diretti e indiretti, per il settore privato e per le professioni.
Casi studio
Ci può essere utile richiamare alcuni casi studio che hanno beneficiato o per i quali risulterebbe di grande impatto implementare le pratiche discusse.
Le Pratiche (1) Distretto conciario, settore pelletteria/moda
- Politiche aziendali: eco-sostenibilità, impatto sul territorio e sicurezza e salute sul lavoro – certificazioni:
- UNI EN ISO 9001: 2008, per la qualità gestionale;
- OHSAS 18001, per la sicurezza e salute;
- UNI 11239: 2007, come certificazione del marchio Italia;
- responsabilità sociale in ottemperanza al SA 8000;
- UNI EN ISO 14001: 2004, per la gestione ambientale.
Le Pratiche (2) Settore agroalimentare
- Qualità, territorio, tradizione, innovazione:
- International Featured Standard;
- UNI ENI ISO 9001: 2008;
- BRC Food Certification;
- DOP, STG;
- Global Standard for Food Safety
Le Pratiche (3) Salute e sicurezza sul lavoro (Direttiva 89/391/EEC)
- Non su base volontaria, ma norme di legge
- Calo di infortuni sul lavoro e di malattie professionali, con immediati ritorni finanziari e non finanziari per l’impresa.
Benefici diretti:
- maggiore produttività;
- minori risarcimenti cause legali e documentazione burocratica da produrre;
- minori assenze e quindi maggiore continuità dei processi produttivi, ulteriore incremento di produttività e decremento degli infortuni originato da una maggiore manutenzione di attrezzature e luoghi di lavoro (CE 2015)
Benefici indiretti:
- sgravi fiscali;
- miglioramento dei premi assicurativi;
- sussidi e sovvenzioni pubbliche.
Letture consigliate:
- A. Gatto, Good and bad practices in Italian agri-food system, Proceedings from Summer School on Rural Development and Resilience, Payson Center for International Development, Tulane University, 2015;
- A. Gatto, Il benessere e la sostenibilità economica e d’impresa per uno sviluppo umano su base locale: fondamenti, misurazioni ed esperienze, Camera Commercio Napoli – Università Federico II, in press, 2017;
- A. Gatto, La lavorazione delle pelli in Campania: il distretto conciario, calzaturiero e il polo guantaio, in F. Balletta, L’artigianato in Campania: sapere, fare, innovare, internazionalizzare, Casartigiani Campania, Golden Agency, 2015;
- CE, Direttiva 89/391/EEC;
- CSR Manager-ISTAT, Oltre il dato finanziario: imprese e benessere collettivo. L’importanza dell’armonizzazione tra bilanci sociali delle grandi imprese e statistiche ufficiali, 2015;
- Global Reporting Initiative, G4 Sustainability Reporting Guidelines, 2015;
- UN, Transforming our world: the 2030 agenda for sustainable development;
- UN, Global Compact, Guide to corporate sustainability, Shaping a Sustainable Future, 2014