- FQTS2020 prosegue a Salerno con Saskia Sassen e Stefano Rodotà - 6 March 2016
- Forum Quadri Terzo Settore 2020: al via la scuola di formazione per i responsabili delle associazioni del Sud Italia - 21 November 2015
- Finanza etica. Dai Monti di Pietà al Progetto Microcredito al Rione Sanità - 20 October 2015
Si è chiusa da pochi giorni la prima settimana intensiva di FQTS2020-Formazione Quadri Terzo Settore, svoltasi dal 10 al 15 Novembre a Caserta.
La settimana introduttiva ha visto la partecipazione di oltre trecento esponenti delle associazioni del Sud Italia, tra cui la sottoscritta, Rosa Mosca, come rappresentante dell’associazione Mani Tese Campania e del direttore del Center for Economic Development (CED), Andrea Gatto, in qualità di docente. Il percorso di formazione dei quadri del Terzo Settore meridionale ha una durata triennale ed è promosso dal Forum Nazionale del Terzo Settore, Consulta del Volontariato presso il Forum, Conferenza Permanente delle Associazioni, Federazioni e reti di volontariato (ConVol), Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato (CSVnet) e sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD. Le regioni di provenienza dei partecipanti sono sei: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Il focus della formazione è stato posto sul terzo settore e sulle sue opportunità di sviluppo, con un occhio di riguardo al Sud ma attraverso un taglio nazionale e internazionale. Numerose sono state le tipologie di attività didattiche applicate: oltre trecentoventi i partecipanti, suddivisi − dopo un lungo e personalizzato percorso di orientamento − nei quattro curricula in cui si articola il percorso formativo. Numerose le tematiche trattate nei curricula: “Territorio: welfare, comunità e coesione sociale”; “Cittadinanza: partecipazione e democrazia”; “Benessere: economia sociale e beni comuni”; “Futuro: culture per il cambiamento”, rispettivamente coordinati da esponenti di rilievo nazionale del mondo accademico: Andrea Volterrani, Renato Briganti, Gaia Peruzzi e Leonardo Becchetti. I quattro coordinatori, da diverse angolazioni, hanno strutturato ciascun percorso avvalendosi dell’apporto di cinquanta relatori provenienti dal mondo istituzionale, accademico e del terzo settore, che hanno in tal modo fornito ai trecentoventi partecipanti un’offerta formativa di alto spessore.
Di forte impatto, sicuramente rilevante dal punto di vista motivazionale, è stato l’intervento di Mauro Giannelli – coordinatore del progetto − in occasione dell’apertura dei lavori. Giannelli ha così riassunto gli obiettivi alla base di questo percorso: “La formazione ha bisogno di un presupposto storico e culturale: la disponibilità a cambiare il punto di vista. Fare formazione significa allora anche avere la capacità di guardare le cose da angolazioni diverse e di mettersi alla prova. Solamente se si sarà disposti a questo, si potrà parlare di cambiamento”. Come riportato nel comunicato stampa di FQTS 2020: “Alzare lo sguardo e guardare al domani, è questo il senso alla base del progetto. Rendere il terzo settore un soggetto in grado di superare le emergenze e capace di guardare l’orizzonte per poter determinare i cambiamenti”.
La formazione ha bisogno di un presupposto storico e culturale: la disponibilità a cambiare il punto di vista. Fare formazione significa allora anche avere la capacità di guardare le cose da angolazioni diverse e di mettersi alla prova. Solamente se si sarà disposti a questo, si potrà parlare di cambiamento.
Nella stessa occasione, anche Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione CON IL SUD, ha spronato i presenti con questo messaggio: “Qui si parla di un Terzo Settore che si candida al cambiamento, che vuole essere soggetto attivo nella definizione delle politiche e sul territorio; per fare questo bisogna provare strade mai battute, mettersi in discussione e fare grandi innovazioni, altrimenti il sistema di welfare non cambierà. Fqts in questa prospettiva è un grandissimo investimento sul futuro e sulla dimensione di responsabilità che ciascuno di voi si assume. Le esperienze che portiamo avanti al Sud sono inutili se non si sviluppa un senso di comunità; ci sono tante situazioni in cui il nostro paradigma è il più forte proprio perché investe sul capitale sociale, senza il quale non c’è sviluppo, nemmeno economico”.
Fqts è un grandissimo investimento sul futuro e sulla dimensione di responsabilità che ciascuno di voi si assume. Le esperienze che portiamo avanti al Sud sono inutili se non si sviluppa un senso di comunità; ci sono tante situazioni in cui il nostro paradigma è il più forte proprio perché investe sul capitale sociale, senza il quale non c’è sviluppo, nemmeno economico.
Dopo la prima giornata in cui, in plenaria, si sono affrontati temi quali il valore sociale del terzo settore, la vulnerabilità ed esclusione sociale del Sud e il censimento delle istituzioni no profit: la realtà del Sud, nei giorni a seguire i partecipanti si sono ritrovati ad approfondire i percorsi didattici, di confronto e laboratoriali previsti dal curriculum di appartenenza. In particolare, il curriculum Cittadinanza è stato strutturato e coordinato da Renato Briganti, professore di Diritto pubblico presso l’Università Federico II, già presidente e componente del comitato direttivo dell’ONG Mani Tese, membro del comitato scientifico del Center for Economic Development & Social Change e presenza rilevante all’interno di reti e comitati civici presenti sul territorio partenopeo. A completare il team di docenti del percorso Cittadinanza, i professori Paolo Greco e Carlos Herman, infine il direttore del CED Andrea Gatto. Attraverso un approccio partecipato, si sono susseguiti diversi relatori che hanno portato in aula la loro esperienza umana grazie a interventi che hanno denotato l’alto profilo professionale e la coinvolgente carica emozionale.
Nel corso delle giornate, i partecipanti al curriculum Cittadinanza hanno avuto modo di confrontarsi su temi quali: l’evoluzione della governance internazionale con Giuseppe Cataldi, professore ordinario all’Università di Napoli “l’Orientale”, gli squilibri determinati dalla globalizzazione con Nicoletta Dentico, consigliera d’amministrazione di Banca Popolare Etica, il fenomeno dei “profughi ambientali” con Maurizio Gubbiotti di Legambiente. Emblematica è stata la testimonianza di cittadinanza attiva condivisa da parte del maestro di strada Antonio La Cava, che ha illustrato il suo progetto del Bibliomotocarro, il mezzo che gli ha permesso di mettere le ruote ai libri per far sì che tutti i bimbi potessero avere accesso alla lettura.
L’ultima giornata dedicata all’approfondimento del curriculum Cittadinanza ha visto gli interventi di Francesco Gesualdi − coordinatore del Centro Nuovo Modello di sviluppo − e di padre Alex Zanotelli, missionario comboniano che ha portato il suo impegno nelle baraccopoli di Korogocho in Kenya, per poi tornare in Italia e scegliere come dimora il Rione Sanità a Napoli. Francuccio Gesualdi ha posto sotto la lente la teoria del consumatore critico, mostrando diversi strumenti con cui, quotidianamente, può compiere scelte legate al proprio stile di vita volte a renderlo un cittadino consapevole e responsabile. “Altri sistemi economici sono possibili, ma per immaginarli dobbiamo liberarci delle nostre gabbie mentali. Solo liberandoci dall’ideologia mercantile scopriremo che oltre al vendere e comprare esiste la gratuità, la solidarietà, il bene comune, il fai da te, lo scambio inter-personale, tutti mattoni indispensabili per la costruzione di un’altra economia pensata non per servire i mercanti, ma la gente, nel rispetto dell’equità, delle generazioni future e del pianeta.” (MC). Ha così posto l’accento sulla dicotomia tra il “benavere” che caratterizza la società mercantilistica, e il “benvivere”, che per i popoli andini rappresenta il “vivere nel senso umano, sociale, ambientale, come rapporto con sé, relazione con gli altri, interazione col creato, il saper convivere sostenendosi a vicenda”, come affermato nel suo saggio “L’Altra Via”.
Infine, Alex Zanotelli ha affrontato la questione dei flussi migratori, analizzandone le cause; ha poi concluso il suo intervento con un focus sul tema dell’acqua, sia su scala globale sia a livello nazionale, ponendo l’attenzione sulle scelte, da parte delle istituzioni, che minano l’esito referendario del 2011 che andava nella direzione della ripubblicizzazione dell’acqua. Padre Alex ha poi esortato gli esponenti del Terzo Settore meridionale a “mettersi insieme, far rete per premere dal basso e lottare per il raggiungimento dei diritti fondamentali”.
Nelle giornate conclusive di sabato e domenica i partecipanti, nuovamente riuniti in plenaria, hanno potuto approfondire temi quali l’alfabeto dell’imprenditore sociale e la metrica del benessere (BES). Va sottolineato che gli interventi sono stati intervallati dalle ‘incursioni’ dei Social clown e il visual thinking realizzato dai responsabili di Comunitazione ,che hanno raccontato attraverso disegni e immagini tutte le giornate di questa lunga settimana formativa. Rilevanti per la coesione del gruppo sono stati i momenti di convivialità in cui i partecipanti hanno potuto confrontarsi liberamente sulla propria vita, sulle esperienze all’interno delle associazioni di appartenenza, sulle aspettative inerenti al percorso intrapreso e agli obiettivi futuri da portare avanti insieme.
L’appuntamento con FQTS proseguirà attraverso la formazione a distanza e incontri nei territori con gli approfondimenti sui quattro curricula nelle singole regioni, per far sì che i partecipanti possano condividere e applicare i contenuti appresi e le esperienze, dando vita, coordinandosi tra loro, a un progetto strutturato da implementare nei contesti di provenienza delle diverse associazioni. La prossima settimana di formazione intensiva interregionale è prevista per febbraio.
Conclusa la settimana di formazione, i partecipanti hanno realizzato di aver intrapreso un’esperienza innovativa: FQTS2020 offre l’opportunità di entrare a far parte di un progetto che farà del Mezzogiorno un laboratorio di cambiamento e creatività, consentendo di acquisire competenze da utilizzare direttamente sui territori nei quali operano le associazioni in una logica di sistema, per far sì che il terzo settore del Sud assuma la consapevolezza del potenziale che lo caratterizza e possa affrontare le sfide che impone la nuova governance globale.