Lo scorso 30 gennaio, presso la Sala delle Assemblee del Banco di Napoli, si è tenuta, nell’ambito della “1a giornata nazionale della microfinanza”, la conferenza “Microfinanza e fondi strutturali 2014-2020: inclusione, coesione e sviluppo”, organizzata da Associazione Nazionale per lo Studio dei Problemi del Credito (ANSPC), Rete Italiana Microfinanza (Ritmi) e Finetica onlus. I temi affrontati sono stati vari: i nuovi operatori del microcredito introdotti dall’art.111 del Testo Unico Bancario, l’esclusione finanziaria che colpisce quote crescenti di popolazione e gli strumenti di rilancio offerti dalla microfinanza, con una particolare attenzione alle opportunità dei fondi comunitari.
Il dibattito – moderato da Nello Tuorto, direttore generale di Finetica – ha visto la partecipazione di una parte autorevole del mondo istituzionale, bancario e associativo, oltre che addetti ai lavori: tra i relatori, Ercole P. Pellicanò, presidente dell’Associazione Nazionale Studio Problemi Credito; Giampietro Pizzo, presidente della Rete Italiana di Microfinanza; l’on. Mario Baccini, presidente dell’Ente Nazionale Microcredito, che ha richiamato l’attenzione circa l’enorme impatto che la microfinanza può avere sull’occupazione; Roberto Parmeggiani della Banca d’Italia; Mario La Torre, professore di Economia degli Intermediari finanziari all’Università di Roma “La Sapienza”, e Giorgio Centurelli, esperto nazionale di fondi strutturali. Questi ultimi due, in particolare, hanno analizzato il tema dell’impatto sociale degli strumenti di microfinanza.
La lista degli ospiti “istituzionali” del convegno ha potuto contare su interventi di Maurizio Fiasco del Ministero degli Interno, dell’assessore al lavoro della Regione Campania Severino Nappi, di David Lebro del Comune di Napoli, del vicesindaco di Salerno Eva Avossa e di Antonio Contarino, Commissario straordinario Comune di Caivano.
Per il mondo bancario si sono alternati nella discussione Gennaro Fusco, presidente della Banca Popolare del Mediterraneo, Massimo Minnucci, presidente del Mediocredito Europeo – che ha discusso di nanocredito come mezzo di lotta all’usura – e Michele Gravina, responsabile per l’area sud di Banca Popolare Etica, che hanno testimoniato il proprio impegno a moltiplicare gli sforzi già intrapresi su questo fronte e a fare la “propria parte”.
In conclusione, il parterre ha visto le testimonianze di Antonio D’Amore di Libera, circa il riutilizzo dei beni confiscati alle mafie, e Giancarlo Spezie, governatore del Rotary International Distretto 2100, che, in particolare, ha espresso preoccupazione per le difficoltà a fare start-up da parte dei giovani.
L’Osservatorio sui Nuovi Paradigmi dello Sviluppo Economico – SvEc dell’Italian Institute for the Future è firmatario del Manifesto promosso dagli organizzatori.
L’Osservatorio sui Nuovi Paradigmi dello Sviluppo Economico – SvEc dell’Italian Institute for the Future è firmatario del Manifesto promosso dagli organizzatori che, sottolineando l’importanza ormai assunta dal microcredito e dalla microfinanza sia a livello nazionale che europeo, pongono l’attenzione circa tre punti fondamentali su cui impegnarsi:
- Dare al più presto attuazione all’articolo 111 del Testo Unico Bancario (TUB), che introduce nella normativa italiana la figura dell’operatore di microcredito;
- Introdurre in tempi certi una legislazione specifica in materia di microcredito, facendo seguito all’importanza riconosciuta da gran parte delle istituzioni locali e regionali, dal mondo associativo e dalle imprese presenti sul territorio nazionale a tale strumento finanziario;
- Non disperdere l’enorme opportunità offerta dai fondi comunitari messi a disposizione dalla programmazione 2014-2020.
L’autore Paolo Piscopo è stagista dello SvEc dell’IIF nell’ambito del Progetto Microcredito al Rione Sanità, coordinato da ManiTese Campania e Banca Etica.
Leggi il Manifesto della Giornata Nazionale della Microfinanza.